Mansuè (TV) || Aereo
Comune di Mansuè, frazione Portobuffolè, Basalghelle, Cornarè.
Provincia di Treviso, Regione del Veneto.
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drone: dji mavic mini
editing: adobe premiere pro
music: Timpani Beat - Nana Kwabena
Motta Sant'Anastasia ed il suo Castello #sicilia #sicily #viaggiare #italia #drone #castello #castle
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Motta, grazie alla sua favorevole posizione geografica di dominio sulla piana di Catania, si consolidò nei secoli per le continue e ripetute invasioni che iniziarono fin dal periodo di Dionisio, tiranno di Siracusa. Continuò nel suo ruolo durante le invasioni romana, bizantina, araba, normanna ed infine quella sveva. Durante il periodo Normanno Motta ebbe un ruolo importante per la difesa della città di Catania e della valle del Simeto. Fu Ruggero d'Altavilla, Conte di Sicilia, nel XI secolo, ad ordinare la riedificazione dell'antico castello esistente sulla rupe di Motta. La sua funzione principale era quella di postazione di avvistamento e prima roccaforte di difesa.
Motta, thanks to its favorable geographical position of dominion over the plain of Catania, was consolidated over the centuries by the continuous and repeated invasions that began from the period of Dionysius, tyrant of Syracuse. It continued in its role during the Roman, Byzantine, Arab, Norman and finally the Swabian invasions. During the Norman period Motta played an important role in the defense of the city of Catania and the Simeto valley. It was Ruggero d'Altavilla, Count of Sicily, in the 11th century, who ordered the rebuilding of the ancient castle existing on the cliff of Motta. Its main function was that of a lookout post and first defense stronghold.
Casa Carrer (Bed and Breakfast In San Giovanni Di Livenza, Sacile)
Casa Carrer is the result of a restoration of a rural house of the beginning of 1900. The restoration has been made following the bio architecture dictates with lime walls, wood structure, stone floors.. Casa Carrer is situated in the south outskirts of Sacile, a few kilometers from the wood of Cansiglio, from Piancavallo (skiing area) and in an hour, you can reach the tourist places of Dolomiti, Trieste, Caorle (a fishing village near Venezia) or Grado (another picturesque village by the sea). Casa Carrer has four bedrooms: one with two beds (Mint bedroom), two with double bed (Mallow bedroom and Sunflower bedroom) and a bedroom with double bed for people with handicap (Lavander bedroom). Each room has a large private bathroom, air conditioning, heat pump and internet connection.
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Best places to visit
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Santuario Madonna dei Miracoli - Motta di Livenza
Santuario Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza TV
Via Postumia: Giorno 6, da Motta di Livenza a Noventa di Piave
Tappa che possiamo dividere in tre parti, con le parti iniziali e finali molto piacevoli da percorrere su argini, tra campi, lungo corsi d'acqua.
Tutt'altra storia la parte centrale, con tantissimo asfalto e poco o nulla da vedere.
Degni di nota Oderzo, con il centro medievale ancora ricco di portici, il Santuario della Madonna dei Miracoli (appena partiti, ancora a Motta di Livenza), l'argine del Monticano e le praterie d'argine lungo il Piave.
La parte migliore della tappa però è stata indiscutibilmente l'accoglienza di Don Mario e Don Giovanni a Noventa di Piave, con una bella serata di chiacchiere, dopo tanta solitudine ai pellegrini non può che far piacere.
A stage that we can divide into three parts, with the initial and final parts very pleasant to go on embankments, between fields, along waterways.
The central part is quite another story, with lots of asphalt and little or nothing to see.
Worthy of note is Oderzo, with its medieval center still full of arcades, the Sanctuary of the Madonna dei Miracoli (just left, still in Motta di Livenza), the Monticano embankment and the embankment prairies along the Piave.
The best part of the stage, however, was unquestionably the welcome of Don Mario and Don Giovanni in Noventa di Piave, with a nice evening of chat, after so much solitude the pilgrims can only please.
Porticciolo e ponti sul Livenza a Meduna.
Santuario Madonna dei Miracoli
L'imponente Santuario della Madonna dei Miracoli rappresenta il polmone spirituale dell'Arcidiocesi di Chieti-Vasto. Il Santuario, retto dal 1925 dai monaci Benedettini, si erge sul luogo dove, secondo la leggenda, sarebbe apparsa la Madonna. Si narra, infatti, che l'11 giugno 1526, un contadino di Pollutri, Alessandro Muzio, si avviava recitando il rosario verso il proprio campo per constatare i danni causati dalla violenta grandinata che poco prima si era abbattuta sulla zona. Udito il suono della campana che annunziava in paese la celebrazione della messa, si inginocchiò. Fu a quel punto che nei pressi di un querceto apparve la Madonna per rivelargli che la tempesta del giorno precedente era la conseguenza dello sdegno di Dio per i molti peccati dei suoi compaesani e lo ammonì ad indurre costoro al rispetto del riposo festivo onde evitare il castigo della grandine e dei venti rovinosi. Sul luogo sorse, l'anno stesso dell'apparizione della Vergine, una piccola cappella rurale che poi venne man mano ampliata fino ad assumere le forme attuali. La facciata oggi si presenta in stile rinascimentale, con tre portali lignei e una cupola alta 37 metri. L'interno è a croce latina. Nella cripta è visibile il punto esatto nel quale secondo la tradizione avvenne l'apparizione. Oltre al pregevole dipinto murale che raffigura la Madonna dei Miracoli col beato Muzio, si può ammirare un sontuoso altare ligneo elegantemente intagliato, dipinto in oro con effetto marmorizzato. Il monastero attiguo alla chiesa ospita una ricca biblioteca che raccoglie ben 70.000 volumi tra cui preziosi codici e miniature della tradizione benedettina italiana medievale. Tutt'oggi il Santuario, in particolare nei giorni della festa (9-11 giugno), richiama una grande folla di pellegrini che in attesa della grazia richiesta alla Vergine fino a pochi anni fa trascorreva la notte all'interno della chiesa, dove oggi è anche accessibile la sala degli ex-voto dell'800 e dei primi del '900.
Le forme devozionali di matrice popolare che in passato si svolgevano nel Santuario hanno trovato importante collocazione in ambito letterario e pittorico. Il vate Gabriele D'Annunzio ne rimase profondamente colpito tanto da appellarle come barbariche nella sua opera Il trionfo della morte. A questo primitivo mondo di contadini e pastori il pittore Francesco Paolo Michetti dedica invece un'attenzione quasi da antropologo e studioso delle tradizioni che trova la sua migliore espressione nella processione che egli dipinse nel quadro Gli Storpi (1900).
The imposing Shrine of Madonna dei Miracoli is the spiritual driving force of the Archdiocese of Chieti-Vasto. The Sanctuary was built in 1526 by the Benedictine monks on the exact location where according the legend, Our Lady appeared. As the story goes, on the 11th of June 1526 a farmer from Pollutri by the name of Alessandro Muzio, was praying the rosary while on his way to check on his farm that was damaged by a violent hailstorm that struck the entire area the day before. He heard the church bells ring announcing the Holy Mass and knelt down. It was in this very spot by a small oak tree that Our Lady revealed that the storm of the day before was a consequence of God's disdain for the many sins of his fellow villagers and admonished them to respect the weekly holyday to avoid the punishment of hail and ruinous winds. On that spot the year after Our Lady's apparition, a small rural chapel was built and was enlarged little by little until it reached its present state. The façade today is in Renaissance style, with 3 wooden doors and a 37 metre high dome. The interior floor plan is a Latin cross. In the crypt it is possible to see the exact spot where, according to tradition, Our Lady appeared. Aside from the precious wall painting that depicts Our Lady of Miracles with Blessed Muzio, one can admire the lavish wooden altar elegantly carved and painted in gold with marbled effect. The adjacent monastery houses a vast library that holds 70.000 volumes of precious codes and traditional Italian Benedictine miniatures.
Up to this day the Shrine attracts a great number of pilgrims, especially on the feast days (June 9-11), who spend the night inside the church while waiting for a special grace from Our Lady. Today even the 18th-19th century ex voto room is also made available.
The popular devotional practices that in the past were carried out in the Sanctuary have found their way into the art and literary fields. The poet Gabriele D'Annunzio was taken profoundly aback so much so as to call them barbaric in his work, Il Trionfo della Morte. To this primitive world of farmers and shepherds, the painter Francesco Paolo Michetti dedicated close attention to the traditions as an anthropologist or scientist would do, and expressed them vividly in the procession of his painting called Gli Storpi (1900).
Traffic in Venice part. 2📍#gondola #venice #campanile #sanmarco #subscribe #shorts #shortsvenice
Wonderful Lunch of Zlikrofi with Bakalca - Idrija Slovenia - ECTV
Eric Clark's Travel Videos - Idrija Slovenia - Wonderful Lunch of Zlikrofi with Bakalca
From Slovenia.si Website
Idrija is also home to a gastronomic specialty. The town and the surrounding area have been famous since the mid-19th century for idrijski žlikrofi. Idrijski žlikrofi are a national dish of Slovenia made from dough with a potato filling and a characteristic shape. In view of their traditional process of elaboration and recipe, in 2002 the Ministry of Agriculture, Forestry and Food granted idrijski žlikrofi traditional product status.
Making idrijski žlikrofi can be quite a lengthy process and consists of several phases. The first thing to do is to prepare the dough. Then it is time to make the filling. This consists of potato, minced lard or smoked bacon, onion, seasoning and herbs. The filling is shaped into regular, hazelnut-sized balls. Then the dough is rolled out thinly and the balls of filling are placed onto it. The dough is then folded over and pressed down between the balls of filling, forming 'ears'. A little hollow is then made in the top of each individual žlikrof, giving the žlikrofi their characteristic 'hat' shape. Now the žlikrofi are ready for the final phase – cooking. Idrijski žlikrofi are served with cracklings, various meat sauces and other sauces. The most common sauce for žlikrofi is called bakalca and is made with mutton or rabbit.
Žlikrofi are a popular dish in the Idrija area and homemade žlikrofi are a frequent item on the menu in many households. They are also made by five certified producers and can be bought in the shops.
Idrijski žlikrofi are served by some restaurants and farm tourism establishments. These can be identified by a distinctive yellow-and-brown signs with the inscription 'Traditional Food Served' and the logo of the Society for the Promotion and Protection of the Traditional Dishes of Idrija. Frozen idrijski žlikrofi can be found in supermarket freezers.
The popularity of idrijski žlikrofi shows no signs of waning and they are among the traditional Slovenian dishes whose production and consumption are growing strongly. According to some figures, around 50 tonnes of them are produced and consumed each year. Idrijski žlikrofi (including the frozen variety) contain no preservatives, colouring or flavour enhancers.
Preparing frozen žlikrofi is very simple: shake the frozen žlikrofi into boiling salted water and cook until they float to the surface. They can be served with a variety of sauces, giving free rein to individual creativity.
My name is Eric Clark and I am a world traveler. I have been around the world a few times and decided to help fund my travels by sharing my videos and pictures. I have been to almost every country and would be glad to give tips and pointers. Drop me a note. = )
Storm chasing - May 20th, 2013 - from S. Stino di Livenza to S. Giorgio di Nogaro - Italy
Stormchasing on A4 highway.
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Discesa del Livenza a piedi 2012
Discesa a piedi seguendo il percorso del fiume Livenza. Partiti da Polcenigo (PN) venerdi 10 agosto 2012 e arrivati domenica 12 a Caorle (VE) in 12 persone.
LIGNANO SABBIADORO ( video drone Souvenir Arte )
Video realizzato con drone a Lignano Sabbiadoro - UD
Palmanova: la città a forma di stella ⭐ #tour
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Un giro dentro e fuori le mura di Palmanova, la celebre città-fortezza a forma di stella.
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Ponte dei Saraceni
Dopo le abbondanti piogge della scorsa settimana, riprende con vigore, la discesa del Simeto, nelle suggestive forre laviche, situate in territorio adranita.
Immagini riprese in data 8 Novembre 2014
Via Postumia: Giorno 1 in cammino da Aquileia a Palmanova tra insetti, temporali e castelli spariti
Ci sono tre motivi per partire presto durante un cammino: 1) è Agosto, la temperatura prevista per la giornata è letale 2) ti aspettano veramente tanti chilometri 3) chi ha detto che avrebbe anche potuto andar peggio e avrebbe potuto piovere?!
La nostra prima tappa della Via Postumia è iniziata prestissimo, tra deviazioni per lavori in corso, lunghi tratti trafficati lungo la Via Augusta e tempesta tropicale che ci ha sorpreso poco prima di poter trovare un riparo.
Il premio però è l'arrivo alla cittadella militare di Palmanova, veramente bella e tutta da ammirare, con il suo parco delle mura e dei bastioni e l'imponente Duomo nella piazza principale
There are three reasons to leave early on a journey: 1) it is August, the expected temperature for the day is lethal 2) there are really many kilometers waiting for you 3) who said it could have been worse and it could have rained ?!
Our first stage of the Via Postumia started very early, between detours due to work in progress, long busy stretches along the Via Augusta and a tropical storm that surprised us just before we could find shelter.
The prize, however, is the arrival at the military citadel of Palmanova, truly beautiful and to be admired, with its park of walls and ramparts and the imposing Duomo in the main square
Via Postumia: Giorno 16, da Bussolengo a Peschiera sul Garda passando per Gardaland!
Ultimo giorno di cammino, partiti da Verona decidiamo di tagliare una parte del cammino lungo l'argine, la nostra tappa proseguirà quindi da Bussolengo.
Usciti dal paese prendiamo la ciclopedonale che costeggia il canale Biffis, un'interessantissima opera idraulica che scavalca le colline su una serie di imponenti viadotti che dominano la valle sottostante.
Dopo un lungo tratto, molto panoramico, lasciamo la ciclabile salendo sul ponte Tortella e inoltrandoci nel bosco in direzione di Pastrengo.
Inizia ora un dolce saliscendi tra colline coltivate a vite che ci porterà a costeggiare il parco termale del Garda e a sbucare nella piazza del Pozzo a Colà.
Da qui inizia la discesa verso Peschiera e il lago di Garda.
Veramente strano arrivare a Gardaland a piedi e con lo zaino da pellegrino, difficile da portare sulle montagne russe.
A Peschiera si conclude il nostro cammino 2021, grazie a tutti per averci seguito fino a qui!
Continuate a farlo, vi porteremo su nuovi cammini , alcuni famosi, altri decisamente no ma non per questo meno belli.
Buon Cammino!
Last day of walking, we left Verona and decided to cut a part of the path along the embankment, our stage will then continue from Bussolengo.
Leaving the town we take the cycle / pedestrian path that runs along the Biffis canal, an extremely interesting hydraulic work that crosses the hills on a series of imposing viaducts that dominate the valley below.
After a long stretch, very scenic, we leave the cycle path going up on the Tortella bridge and going into the woods in the direction of Pastrengo.
Now begins a gentle ups and downs between hills planted with vines that will lead us to skirt the Garda thermal park and to emerge in the Piazza del Pozzo in Colà.
From here begins the descent towards Peschiera and Lake Garda.
Really strange to arrive in Gardaland on foot and with a pilgrim's backpack, difficult to take on a roller coaster.
Our 2021 journey ends in Peschiera, thanks to everyone for following us up to here!
Keep doing it, we will take you on new paths, some famous, others definitely not but no less beautiful.
Good walk!
Grado Italia Festa Carnevale
@BojanAzimut
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Annuale spettacolo per carnevale dei carri con fuochi d’artificio nella bellissima Grado, in Friuli-VeneziaGiulia, Italia
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LORETO Una città Un santurario Una storia - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊ A chi passa lungo l’autostrada, che collega Bologna al sud d’Italia, Loreto, con il profilo inconfondibile del suo Santuario e la maestosità del Palazzo Apostolico, si impone subito col fascino delle cose belle, che suscitano curiosità e voglia di saperne di piu’ su questa cittadina.
Posta su un colle a 127 metri di altezza, con circa 12.000 abitanti, a due passi da un mare che è un incanto e in una regione dove ogni contrada, anche la piu’ piccola, conserva tesori d’arte e memorie storiche come in pochissimi altri angoli del mondo.
Non sono remote le origini di questa città. In un elenco di chiese soggette al vescovo di Recanati, redatto nel 1249, di Loreto non si fa memoria, perchè, - e qualcuno dice che è un unicum, - stiamo parlando di un centro abitato generato dalla presenza di un santuario. Per questa ragione, la storia di Loreto di intreccia lungo i secoli con le vicende del suo santuario.
Siamo quindi in grado di fissare una data precisa: 1294 e, se si vuol seguire la tradizione, possiamo anche stabilirne il giorno: la notte tra il 9 e il 10 dicembre, quando su quel colle, dove non esisteva abitazione alcuna e solo vi passava una strada che collegava Recanati al suo porto, successe qualcosa che è diventato leggenda.
La città si è sviluppata intorno alla nota Basilica che ospita la celebre reliquia della Santa Casa di Nazaret dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque e visse e dove ricevette l'annuncio della nascita miracolosa di Gesù
Oggi, in base a nuove indicazioni documentali, ai risultati degli scavi archeologici a Nazaret e nel sottosuolo della Santa Casa (1962-65) e a studi filologici e iconografici, si va sempre più confermando l'ipotesi secondo cui le pietre della Santa Casa sono state trasportate a Loreto su nave, per iniziativa della nobile famiglia Angeli, che regnava sull'Epiro. Infatti, un documento del settembre 1294, scoperto di recente, attesta che Niceforo Angeli, despota dell'Epiro, nel dare la propria figlia Ithamar in sposa a Filippo di Taranto, quartogenito di Carlo II d'Angiò, re di Napoli